Aumento pensioni invalidità: come funziona, importi, limiti e normativa
Come funziona l’aumento delle pensioni d’invalidità? Importi, limiti e regole aggiornate al 1° gennaio 2021.
Di aumento delle pensioni di invalidità se ne è iniziato a parlare circa un anno e mezzo fa, quando in piena pandemia la Corte Costituzionale ha emesso la sentenza 152/2020 del 23 giugno con la quale viene riconosciuto lo strumento dell’incremento al milione anche a coloro che hanno un’età non superiore ai 60 anni, come invece fino ad allora era previsto dalla normativa.
Una novità che venne resa operativa dal cosiddetto Decreto Agosto, D.L. 104/2020, con il quale sono state stanziate le risorse per un aumento dell’importo della pensione d’invalidità, come pure dalla circolare INPS n°107/2020, nella quale vengono descritti gli aspetti procedurali.
Un anno dopo è importante fare un riepilogo di come effettivamente funziona l’aumento della pensione d’invalidità, nonché quali sono i trattamenti che ne sono compresi e i requisiti necessari per beneficiare dello strumento conosciuto come incremento al milione già dal compimento del 18° anno di età.
Quali sono le pensioni d’invalidità che beneficiano dell’aumento
Come prima cosa è importante specificare che la maggiorazione sociale conosciuta come incremento al milione, introdotta dal 1° gennaio 2002 dall’articolo 38 della legge 448/2001, spetta a tutti i pensionati e non solo ai titolari di prestazioni d’invalidità. Anzi, ne hanno diritto anche coloro che percepiscono l’assegno sociale.
Tuttavia, la regola vuole che questa spetti al compimento dei 70 anni di età, con questo limite che si può ridurre di un anno ogni cinque anni di contribuzione, per un massimo comunque di cinque anni.
Quanto stabilito dalla Corte Costituzionale interviene proprio sul limite anagrafico, stabilendo che l’incremento al milione spetta al compimento dei 18 anni di età per:
- ciechi civili;
- invalidi civili totali;
- sordomuti;
- titolari di pensione di inabilità previdenziale.
Per godere dell’aumento dell’importo già al compimento dei 18 anni, dunque, bisogna avere un’invalidità totale.
Aumento delle pensioni d’invalidità: importi e redditi
In determinate circostanze, grazie al riconoscimento dell’incremento al milione, la pensione d’invalidità può arrivare a un massimo di 651,51€ (riconosciuti per 13 mensilità).
Nel contempo, oltre ad avere un’invalidità al 100%, per godere dell’incremento bisogna anche soddisfare determinati requisiti reddituali, quali:
- il beneficiario non coniugato deve possedere redditi propri non superiori a 8.476,26€ (pari all’importo massimo moltiplicato per tredici mensilità);
- il beneficiario coniugato (non effettivamente e legalmente separato) deve possedere: redditi propri d’importo non superiore a 8.476,26€, mentre redditi cumulati con quello del coniuge d’importo annuo non superiore a 14.459,90€.
Ma attenzione: non è detto che chi è sotto a queste soglie goda automaticamente dell’importo pieno della maggiorazione sociale. È importante leggere con accortezza, infatti, quanto stabilito dall’articolo 38, della legge 448/2011 in merito all’incremento al milione.
Nel comma 5 dello stesso, infatti, viene chiaramente detto che l’incremento spetta in misura piena al solo disabile con reddito pari a zero; più questo valore sale e più l’importo dell’incremento si riduce. Nel dettaglio, questo oltre a indicare le suddette soglie reddituali sotto le quali bisogna stare per godere dell’incremento al milione spiega che “qualora i redditi posseduti risultino inferiori ai limiti l’incremento è corrisposto in misura tale da non comportare il superamento dei limiti stessi”.
Questo significa che aggiungendo ai redditi percepiti dall’invalido l’incremento al milione, non deve comunque esserci il superamento delle soglie reddituali.
Per avere diritto all’incremento al milione superiore ai 350 euro, arrivando così a percepire una pensione d’invalidità pari a 651,51€ mensili, bisogna avere un reddito individuale e coniugale pari a 0. Se questo aumenta progressivamente si riduce l’importo della maggiorazione sociale.
Ci sono alcuni esempi da poter fare: ad esempio, il disabile civile totale che non percepisce reddito avrà sicuramente diritto al massimo importo, a meno che risulti sposato e il coniuge ha reddito. Questo vale anche per chi vive ancora con i propri genitori: ai fini del riconoscimento dell’incremento, infatti, non si tiene conto del reddito del nucleo familiare ma solamente di quello individuale (o in caso di coppia sposata di quello coniugato).
Se invece il reddito è superiore a 0 viene effettuato un calcolo per il riconoscimento parziale dell’incremento. Pensiamo ad esempio al disabile con reddito pari a 2.000€ titolare di pensione d’invalidità a 3.732,17€ (valore aggiornato al 2021). Questo ha un reddito pari a 5.732,17€: ciò significa che l’aumento annuo non può essere superiore a 2.744,09€, per un incremento, quindi, di appena 211 euro al mese. La pensione d’invalidità, quindi, arriverà a un importo di 498,08€ e non di 651,51€.
Ai fini della concessione dell’incremento al milione si prendono in considerazione i redditi di qualsiasi natura, quindi anche quelli esenti Irpef. L’unica eccezione è rappresentata dalla casa di abitazione, dalle pensioni di guerra, dall’indennità di accompagnamento, dall’importo aggiuntivo e dai trattamenti di famiglia.
Ne consegue che l’importo della maggiorazione spetta per intero solamente a coloro che, al di fuori delle predette prestazioni, non possiedono altri redditi.
Aumento pensione d’invalidità: serve fare domanda?
Come si legge nella circolare INPS 107/2020, dal momento che l’articolo 38, comma 4, della legge n. 448/2001 prevede che la maggiorazione sociale detta incremento al milione possa essere riconosciuta solo a domanda, è necessario presentare istanza al’INPS per ottenere congiuntamente la maggiorazione e il relativo incremento.
Questo vale solo per i titolari della pensione d’inabilità previdenziale, mentre per chi percepisce prestazioni di tipo assistenziale la maggiorazione viene riconosciuta d’ufficio.
Per inoltrare la domanda, i titolari di pensione d’inabilità previdenziale devono accedere ai servizi online dell’INPS. In particolare, quello che ci interessa in questo caso si chiama “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”. Una volta preselezionata la domanda di ricostituzione, bisogna cliccare sulla seguente tipologia di prodotto:
- Gruppo: RICOSTITUZIONI/SUPPLEMENTI
- Prodotto: REDDITUALE
- Tipo: MAGGIORAZIONE SOCIALE
Maggiori indicazioni le trovate nel messaggio 3647/2020 dell’INPS che trovate di seguito. ( fonte:money.it)
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