Assegno unico figli 2021: come funziona? Dall’importo ai beneficiari, guida alle novità
Assegno unico figli 2021, via libera in Commissione Lavoro al Senato al disegno di legge che introduce il nuovo bonus universale per le famiglie. L’obiettivo è far debuttare la novità dal 1° luglio e, in attesa dell’approvazione definitiva, vediamo di seguito come funziona, e quali sono importo e beneficiari.
L’assegno unico per i figli 2021 incassa il via libera da parte della Commissione Lavoro del Senato, e si appresta ora al passaggio in Aula.
Il disegno di legge per l’introduzione dell’assegno unico è stato approvato l’11 marzo 2021 in Commissione, ed ora manca soltanto l’ok del Senato. L’obiettivo è completare i lavori per l’avvio della misura entro il 1° luglio, ed il nuovo sistema di aiuti per le famiglie rappresenterebbe il primo passo verso la riforma fiscale.
Ma come funziona l’assegno unico, cosa cambia rispetto ad oggi, e quali sono importi e beneficiari?
Dal bonus bebè, fino agli ANF, l’assegno unico punta a diventare strumento onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli, in sostituzione delle misure frammentate ad oggi vigenti.
Dal 7° mese di gravidanza – soppiantando il bonus mamme domani – e fino ai 21 anni di età, le famiglie avranno diritto ad un assegno economico d’importo calcolato in base al valore dell’ISEE.
Per quel che riguarda l’importo, la cifra esatta dell’assegno mensile non è ancora nota, ma si parla di somme da 80 a 240 euro mensili, da calcolare in base all’età del figlio e al valore dell’ISEE del nucleo familiare.
L’avvio dell’assegno unico 2021 porterà all’abolizione di alcuni dei bonus per le famiglie ad oggi vigenti: assegni familiari, ANF, bonus mamme domani, bonus bebè e detrazioni figli a carico.
Assegno unico figli 2021: come funziona? Dagli importi ai beneficiari, guida alle novità
È stato il Family Act approvato in Consiglio dei Ministri l’11 giugno 2020 a prevedere, tra le novità più rilevanti e di più immediata attuazione, l’assegno unico per i figli, sostegno universale di importo progressivo calcolato sulla base del modello ISEE.
Il testo della legge delega, approvato in Commissione Lavoro del Senato l’11 marzo 2021, dovrà essere ora vagliato e licenziato in via definitiva in Aula, e successivamente l’avvio dell’assegno unico è subordinato all’emanazione dei decreti attuativi del Governo.
L’obiettivo è di completare il tutto entro il 1° luglio 2021, data entro la quale far partire il nuovo bonus unico ed universale per le famiglie con figli.
Come funzionerà l’assegno unico? I pilastri della misura sono contenuti nella legge delega.
L’assegno mensile verrà riconosciuto per ciascun figlio minorenne a carico, dal 7° mese di gravidanza e fino all’età di 21 anni. L’importo dell’assegno è maggiorato per i figli successivi al secondo.
In merito al pagamento dell’assegno unico, è prevista la possibilità di erogazione direttamente al figlio maggiorenne, su sua richiesta, per favorirne l’autonomia.
Sempre per quel che riguarda gli importi, il disegno di legge prevede che questo sia maggiorato rispetto all’importo ordinario in un range dal 30 al 50 per cento in caso di figli con disabilità; l’importo della maggiorazione verrebbe calcolato in base alla gravità della disabilità.
Sempre in tal caso, l’assegno verrebbe riconosciuto anche dopo i 21 anni, se il figlio permane nel nucleo familiare.
Assegno unico figli 2021, a chi spetta? Focus sui beneficiari
Per quel che riguarda i requisiti di accesso, l’assegno unico 2021 è riconosciuto in favore di:
- cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
- soggetti tenuti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- residenti e domiciliati in con i figli a carico in Italia per la durata del beneficio;
- residenti in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale.
Tra le novità principali dell’assegno unico vi è il carattere di universalità: spetterà anche ai titolari di partita IVA,
Assegno unico per i figli: per il calcolo servirà il modello ISEE
Secondo quanto previsto dal Family Act, l’importo dell’assegno unico dovrà essere strutturato secondo i seguenti parametri:
- un assegno universale di importo minimo, riconosciuto a tutte le famiglie con figli fino a 18 anni (elevabile fino a 21 anni);
- una maggiorazione variabile determinata per scaglioni dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE);
- in caso di figlia o figlio successivo al secondo, l’importo dell’assegno universale è maggiorato del venti per cento;
- è riconosciuto a decorrere dal settimo mese di gravidanza;
- l’importo dell’assegno tiene conto dell’età dei figli a carico;
- l’assegno universale è incrementato per ciascun figlia o figlio con disabilità, ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104;
- è riconosciuta una integrazione compensativa dell’importo dell’assegno diretta ad assicurare che lo stesso non risulti in ogni caso inferiore a al trattamento complessivo in quello in godimento al nucleo familiare.
Il nuovo assegno unico prenderebbe il posto dei bonus per le famiglie e nuovi nati attualmente vigenti.
Tra queste, sarebbero aboliti il bonus bebè, il bonus mamme di 800 euro, così come gli assegni familiari e gli ANF ed alcune detrazioni fiscali, tra le quali quella per gli asili nido.
Assegno unico anche per i percettori del reddito di cittadinanza
I dettagli operativi sul funzionamento dell’assegno unico arriveranno soltanto dopo l’approvazione definitiva al Senato e l’emanazione dei decreti attuativi.
Il testo del disegno di legge stabilisce che questi dovranno garantire l’accesso alla misura anche ai percettori del reddito di cittadinanza, congiuntamente e con le stesse modalità di erogazione dello stesso.
Nella determinazione dell’importo del reddito di cittadinanza verrà tenuto in considerazione anche l’importo dell’assegno unico riconosciuto ai componenti di minore età presenti nel nucleo familiare.
L’assegno unico sarà inoltre ripartito in pari misura tra i genitori. In caso di separazione, annullamento, cessazione o scioglimento del matrimonio, sarà riconosciuto al genitore affidatario o ad ambedue in caso di affidamento congiunto.(fonte:informazionefiscale.it)
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