Decreto Ristori, testo approvato: le novità, dal fondo perduto alla Cig
Il decreto Ristori è stato approvato dal Consiglio dei Ministri del 27 ottobre 2020. Cosa prevede il testo definitivo per partite IVA e lavoratori dipendenti? Dal fondo perduto alla CIG, facciamo il punto delle novità, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il decreto Ristori è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri del 27 ottobre 2020.
Il testo del decreto con le misure di ristoro per partite IVA e lavoratori dipendenti è ora atteso in Gazzetta Ufficiale.
Cosa prevede il nuovo provvedimento economico e quali sono le novità in arrivo?
Dal contributo a fondo perduto, di importo pari al 100% e fino al 400% della perdita subita, fino alla proroga della cassa integrazione, l’obiettivo del provvedimento è sostenere le imprese chiuse e costrette alla serrata dalle ore 18.
Si tratta del quinto decreto economico legato alle restrizioni per contenere i contagi da Covid-19. Ora, dopo il contestato DPCM firmato il 25 ottobre 2020, torna la necessità di un decreto con misure di ristoro per le partite IVA ed i lavoratori maggiormente colpiti.
Tra le novità del decreto Ristori, il testo dovrebbe confermare – come anticipato dal Premier Conte – la cancellazione del saldo IMU del 16 dicembre 2020, così come la proroga del REM ed una nuova tornata del bonus INPS per lavoratori del turismo, dello sport e dello spettacolo.
Decreto Ristori, le novità al vaglio del Governo
- Decreto Ristori, testo oggi in CdM: cosa prevede? Le principali novità
- Decreto Ristori, contributi a fondo perduto per le partite IVA
- Decreto Ristori, nuova proroga della cassa integrazione Covid-19
- Decreto Ristori, credito imposta affitti commerciali per due o tre mesi
- Decreto Ristori, bonus INPS e proroga reddito di emergenza
- Decreto Ristori, cancellazione saldo IMU del 16 dicembre 2020
Decreto Ristori, testo oggi in CdM: cosa prevede? Le principali novità
Il testo del decreto Ristori è stato approvato dal Consiglio dei Ministri del 27 ottobre 2020.
Si attende ora il testo definitivo per un’analisi delle misure previste. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale consentirà di avere certezza sulle risorse disponibili che, secondo le ultime anticipazioni, dovrebbe aggirarsi tra i 5 ed i 6 miliardi di euro.
Il nuovo “fondo anti-crisi” nasce da un lavoro di setaccio delle risorse stanziate dai precedenti provvedimenti economici e non ancora utilizzate, che ha visto impegnati in prima linea il Ministro dell’Economia ed il Ministro dello Sviluppo Economico.
La necessità di un nuovo decreto con nuovi aiuti per le partite IVA in difficoltà deriva dalle nuove restrizioni imposte dal DPCM approvato il 25 ottobre 2020. Le manifestazioni di piazza e le proteste da parte di lavoratori ed imprese preoccupano il Governo, che spera di placare gli animi con il varo del decreto Ristoro.
In attesa del testo ufficiale – secondo i tempi dettati da Conte, dovrebbe approdare in Gazzetta Ufficiale oggi 27 ottobre 2020 – facciamo il punto sulle novità attese.
Decreto Ristori, contributi a fondo perduto per le partite IVA
Sono 300-350 mila le partite IVA destinatarie dei nuovi contributi a fondo perduto, parte del pacchetto di novità del decreto Ristoro.
Stando alle ultime notizie, i beneficiari dell’indennizzo saranno individuati dall’Agenzia delle Entrate in base al codice Ateco dell’attività esercitata. Sparisce il requisito del calo di fatturato, così come il limite di 5 milioni del volume d’affari e dei corrispettivi registrati nel 2019.
Il pagamento sarà automatico e direttamente sul conto corrente, entro l’11 novembre 2020 (promette Gualtieri) per le partite IVA già beneficiarie del bonus a fondo perduto del decreto Rilancio. Dovranno invece presentare domanda i nuovi beneficiari e, per questi, il pagamento dovrebbe arrivare entro il mese di dicembre.
Per quanto riguarda l’importo, saranno definite quattro fasce. Come anticipato dal Sole24Ore di oggi, la somma del contributo a fondo perduto erogato sarà calcolato in base a quanto già percepito dal decreto Rilancio, in base ai seguenti criteri:
- attività chiuse dalle 18 (come bar, pasticcerie o gelaterie): contributo a fondo perduto al 100%;
- ristoro al 150% per le attività aperte a pranzo e che la sera possono lavorare con il servizio di asporto (ristoranti e pizzerie, ad esempio);
- ristoro al 200% per le attività costrette alla chiusura totale (cinema, teatri, palestre, centri benessere, termali);
- ristoro al 400% per le attività già chiuse prima del DPCM del 25 ottobre 2020 (come le discoteche).
La gestione della misura resta in capo all’Agenzia delle Entrate.
Decreto Ristori, nuova proroga della cassa integrazione Covid-19
La chiusura totale o parziale delle attività economiche individuate dal DPCM del 25 ottobre 2020 colpisce anche i lavoratori. A tal fine, si va verso la conferma della proroga della cassa integrazione: un totale di 18 settimane, che saranno gestite in due passaggi separati.
Il decreto Ristoro finanzierà la cassa integrazione fino al mese di gennaio e, successivamente, in Manovra saranno coperte le mensilità restanti.
Del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali si parlava già prima dell’introduzione delle nuove restrizioni.
Ancora da definire è ora se l’accesso alla CIG Covid-19 sarà gratuito o se sarà richiesto il pagamento di un contributo addizionale, in base a specifici parametri (come il calo di fatturato, paletto già previsto dal decreto n. 104/2020).
Decreto Ristori, credito imposta affitti commerciali per tre mesi
Dovrebbe essere di tre mesi (non due, come annunciato inizialmente), e fino a dicembre 2020, la proroga del credito d’imposta sugli affitti prevista dal testo del decreto Ristori.
Il credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione dovrebbe essere riconosciuto anche alle partite IVA con volume d’affari superiore ai 5 milioni di euro, al pari di quanto previsto per il fondo perduto.
Resta la possibilità di cedere il bonus riconosciuto al proprietario dell’immobile commerciale, in cambio di uno sconto di pari importo sull’importo del canone dovuto.
Decreto Ristori, bonus INPS e proroga reddito di emergenza
Tornerà in campo anche l’INPS. Il decreto Ristori dovrebbe confermare la proroga del REM, annunciata dal Premier Conte e dal Ministro Catalfo. Il reddito di emergenza, di importo compreso tra i 400 e gli 800 euro, sale quindi ad un totale di 4 mensilità.
Nelle mani dell’INPS ci sarà inoltre la nuova tornata del bonus Covid per i lavoratori colpiti dalle nuove chiusure. Stagionali, lavoratori dello sport e dello spettacolo in testa.
Si discute ancora sull’importo: le cifre emerse ad oggi parlano di un’indennità tra i 600 ed i 1.000 euro.
Decreto Ristori, cancellazione saldo IMU del 16 dicembre 2020
Tra le novità in attesa di conferma c’è la cancellazione della seconda rata dell’IMU.
Restano ancora da chiarire i contorni dell’eliminazione dell’IMU, in scadenza il 16 dicembre 2020. L’ipotesi più acclarata è che lo stralcio riguarderà le attività colpite dalle chiusure, e non la generalità dei contribuenti.
Si punterebbe quindi a ripetere lo schema già adottato per quanto riguarda l’acconto IMU, cancellato per specifiche categorie di attività, alberghi ed altre strutture ricettive.(fonte:informazionefiscale.it)
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