Congedo matrimoniale dipendenti pubblici, chiarimenti ARAN sul contratto statali
Congedo matrimoniale dipendenti pubblici, l’ARAN fornisce chiarimenti sul termine per l’utilizzo, in caso di matrimonio civile e rito religioso celebrati in date differenti. Nella risposta n. 5257-2020 l’analisi di quanto previsto dall’articolo 31 del contratto degli statali.
Congedo matrimoniale dipendenti pubblici, dall’ARAN arrivano chiarimenti sul termine per l’utilizzo.
La risposta contenuta nella nota n. 5257-2020 si sofferma sulle regole previste dal contratto degli statali, con un focus particolare sull’ipotesi di celebrazione del matrimonio civile e del rito religioso in date diverse.
Il congedo matrimoniale per i dipendenti pubblici può essere usufruito entro 45 giorni dalla data in cui è stato contratto il matrimonio, questo è quanto previsto dall’articolo 31, comma 2, del CCNL Funzioni Locali sottoscritto nel 2018.
In caso di celebrazione in date diverse del rito civile e del matrimonio religioso, si avrà diritto sempre ed esclusivamente ad un solo periodo di congedo matrimoniale, pari a 15 giorni di durata.
La scelta sul periodo di fruizione spetta al dipendente, che dovrà darne comunicazione all’ente di riferimento.
Congedo matrimoniale dipendenti pubblici, chiarimenti ARAN sul contratto statali
L’articolo 31 del CCNL dei dipendenti statali sottoscritto nel 2018 (consultabile sul sito dell’ARAN) ha previsto la possibilità di utilizzo del periodo di congedo matrimoniale entro il termine lungo dei 45 giorni successivi dalla data in cui è stato contratto il matrimonio (il termine è di 30 giorni per i dipendenti del settore privato).
Nel documento n. 5257-2020 pubblicato da Italia Oggi, l’ARAN si sofferma in maniera approfondita sui tempi di utilizzo del 15 giorni di congedo matrimoniale. In primo luogo, viene specificato che, in caso di sdoppiamento temporale tra matrimonio religioso e civile, il beneficio spetterà in ogni caso per una sola volta.
Spetta al dipendente scegliere se utilizzare il congedo in occasione del matrimonio civile o religioso. Il termine dei 45 giorni previsto dal contratto dei dipendenti pubblici dovrà essere conteggiato dal giorno del rito prescelto, dandone comunicazione all’ente di riferimento.
Congedo matrimoniale dipendenti pubblici, non spetta in caso di matrimonio senza trascrizione
Il documento pubblicato dall’ARAN specifica inoltre che non si ha diritto al congedo matrimoniale in caso di celebrazione del solo matrimonio religioso e senza trascrizione.
Questa regola è applicabile a tutti i lavoratori dipendenti (del settore pubblico così come di aziende private), ma non è da ostacolo alla possibilità di scegliere di usufruire dei 15 giorni di congedo matrimoniale dopo il rito religioso, a patto che sia stato celebrato anche il rito civile.
Congedo matrimoniale, spetta in caso di divorzio e nuovo matrimonio
Come ribadito da diverse pronunce giurisprudenziali, il diritto al congedo matrimoniale spetta anche al lavoratore o alla lavoratrice in caso di divorzio, quando venuti meno gli effetti civili del precedente matrimonio, il dipendente contragga un nuovo matrimonio.(fonte:informazionefiscale.it)