Bonus 600 e 1000 euro partite IVA: istruzioni INPS per fare domanda
Domanda bonus 600 e 1000 euro partita IVA: la circolare n. 49 dà istruzioni per le richieste dell’indennità per il mese di marzo. Il decreto Rilancio, approvato il 13 maggio 2020 dal Consiglio dei Ministri, riconferma la stessa somma per il mese di aprile. Per maggio 2020 l’indennità sale a 1.000 euro. Di seguito la guida con i passi da seguire.
Domanda bonus 600 e 1000 euro partite IVA: le istruzioni per richiedere l’indennità per il mese di marzo sono riportate nella circolare INPS n. 49 del 30 marzo 2020.
Le stesse indicazioni dovrebbero essere valide anche per i mesi di aprile e maggio, dal momento che la misura è stata riconfermata dal decreto Rilancio, approvato il 13 maggio 2020 in Consiglio dei Ministri.
Per il mese di maggio 2020, il contributo sale a 1.000 euro per alcune categorie di contribuenti: nell’ultima bozza del decreto sono riportati i requisiti richiesti.
Si deve dimostrare la riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il reddito è individuato secondo il principio di cassa come la differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute nel periodo interessato e nell’esercizio dell’attività, comprese le eventuali quote di ammortamento.
Per ottenere l’indennità deve essere presentata un’autocertificazione all’INPS sul possesso dei requisiti previsti.
Per l’invio della domanda è necessario utilizzare la modalità telematica: la richiesta può essere inoltrata direttamente dal titolare di partita IVA o attraverso gli enti di Patronato.
I soggetti devono munirsi di Pin INPS e, come illustrato dal messaggio numero 1381 dello scorso 26 marzo 2020, sono previste due alternative per la domanda:
- procedura ordinaria, nel caso in cui il cittadino sia munito di PIN dispositivo, SPID di livello 2 o superiore, Carta d’identità elettronica e Carta nazionale dei servizi;
- procedura semplificata, nel caso in cui si sia sprovvisti degli strumenti previsti per la procedura ordinaria.
Bonus 600 e 1000 euro partite IVA: chi ne ha diritto secondo la bozza del decreto Rilancio
Il bonus 600 euro per le partite IVA per il mese di marzo viene riconfermato per aprile ed aumenta a 1.000 euro per il mese di maggio 2020.
Tra i destinatari delle indennità, indicati nell’ultima bozza del decreto Rilancio prima dell’approvazione in Consiglio dei Ministri, ci sono i liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data di emanazione del provvedimento.
Tra i requisiti da rispettare nella bozza dell’ex decreto Aprile, in seguito rinominato decreto Economia, ci sono i soggetti che non sono titolari di pensione e non sono iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
Tra questi hanno diritto all’indennità solo coloro che abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020 rispetto a quello dell’anno precedente.
Nella bozza del 13 maggio 2020 del decreto Rilancio, al secondo comma dell’articolo 89, si stabilisce quanto segue: “il reddito è individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute nel periodo interessato e nell’esercizio dell’attività, comprese le eventuali quote di ammortamento.”
Per ottenere il bonus 600 e 1.000 euro il soggetto dovrà presentare all’INPS un’autocertificazione sul possesso dei requisiti previsti dalla legge.
I requisiti verranno poi verificati dall’Agenzia delle Entrate e in seguito confermati all’INPS che procederà all’erogazione dell’indennità.
Con un recente messaggio INPS, inoltre, l’Istituto rende dà il via libera al pagamento con accredito IBAN Area SEPA e quindi per i lavoratori titolari di carte o conti fuori dall’Italia.
Come fare domanda per ottenere il bonus 600 e 1000 euro partite IVA: ecco la procedura ordinaria
La circolare INPS n. 49 del 30 marzo 2020 fornisce tutte le istruzioni necessarie per richiedere l’indennità.
La prima procedura prevista per fare domanda per il bonus 600 euro è quella ordinaria.
In questo caso l’accesso al sito INPS e la presentazione della domanda potranno avvenire attraverso:
- PIN dispositivo rilasciato dall’Inps (per alcune attività semplici di consultazione o gestione è sufficiente un PIN ordinario);
- SPID di livello 2 o superiore;
- Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE);
- Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Chi è in possesso di una qualsiasi delle elencate credenziali, potrà utilizzarle anche per l’inoltro delle nuove domande di prestazione introdotte dal decreto in oggetto.
Come precisato all’inizio di questo articolo, la domanda per il bonus 600 euro, previsto in favore delle partite IVA iscritte alla gestione separata INPS, potrà essere presentata solo a partire dal prossimo mercoledì 1° aprile, come reso noto dall’INPS nel comunicato stampa pubblicato nella serata del 27 marzo.
Come fare domanda per ottenere il bonus 600 euro partite IVA: ecco la procedura semplificata
Il messaggio INPS numero 1381 del 26 marzo 2020 è particolarmente significativo perché dedica un paragrafo alla cd procedura semplificata ovvero quella dedicata ai cittadini sprovvisti degli strumenti previsti dall’INPS per porre in essere la procedura ordinaria.
La modalità semplificata consente ai cittadini di compilare e inviare le specifiche domande di servizio, previo inserimento della sola prima parte del PIN, ricevuto via SMS o e-mail, dopo averlo richiesto tramite portale o Contact Center.
La richiesta del PIN può essere effettuata attraverso i seguenti canali:
- sito internet www.inps.it, utilizzando il servizio “Richiesta PIN”;
- Contact Center, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa), -* oppure 06 164164 (a pagamento da rete mobile).
Una volta ricevute (via SMS o e-mail) le prime otto cifre del PIN, il cittadino le può immediatamente utilizzare in fase di autenticazione per la compilazione e l’invio della domanda on line per le sole prestazioni sopra individuate.
Qualora il cittadino non riceva, entro 12 ore dalla richiesta, la prima parte del PIN, è invitato a chiamare il Contact Center per la validazione della richiesta.(fonte:informazionefiscale.it)