Bonus 600 euro: il punto ad una settimana dai primi pagamenti

Facciamo il punto sull’indennità INPS di 600 euro per le partite IVA ad una settimana dall’inizio del pagamento del bonus: analisi dei casi particolari e delle prospettive future (ivi compresa l’ipotesi sempre più verosimile del bonus 800 euro).

Dopo le vicissitudini dei primi giorni sembra ormai andare in porto senza grandi strascichi l’erogazione del bonus INPS 600 euro per le partite IVA.

Innanzitutto, vorrei rammentare che è ancora possibile presentare la richiesta per i ritardatari, mediante l’apposita procedura telematica semplificata ovvero tramite SPID, CIE o CNS.

Venerdì i call center INPS hanno fornito rassicurazioni a coloro che non hanno ancora ricevuto il pagamento, indicando in martedì il termine della lavorazione delle oltre 4.400.000 domande presentate fino alla scorsa settimana.

L’obiettivo di corrispondere l’indennità ai lavoratori senza altre fonti di reddito da lavoro e pensione, pur con qualche eccezione, sembra quindi sia stato raggiunto o comunque vicino al traguardo ed è stata resa da poco disponibile una funzione di verifica online sul portale Inps dello stato della richiesta.

Bonus 600 euro INPS per le partite IVA: parlavamo di eccezioni…

A mero titolo di esempio, gli imprenditori percepenti pensione ai superstiti, pur essendo titolari di una copertura previdenziale, hanno potuto percepire anche il bonus 600 euro.

L’INPS, infatti, attraverso la circolare 49/2020, nel determinare il perimetro di applicazione del Decreto Legge 18/2020, il cd “Decreto Cura Italia”, ha riconosciuto loro il diritto al bonus 600 euro, benché i relativi articoli del predetto decreto sembravano escluderli riportando i “non titolari di pensione” senza quindi fare alcun riferimento alla tipologia delle stesse.

Sono comunque state risolte le questioni inerenti, e corrisposti i 600 euro ai soci lavoratori, agli amministratori di società, ai coadiuvanti, agli agenti di commercio, tutti soggetti per i quali si avevano dubbi di varia natura in ordine al loro diritto alla indennità, emersi soprattutto dalla prima lettura del decreto legge 18/2020 e via via risolti.

Bonus 600 euro: i dubbi ancora aperti circa i soggetti che hanno presentato domanda di iscrizione ma quest’ultima non è stata ancora accolta

Resta, ad esempio, qualche perplessità in ordine ai soggetti esercenti attività di impresa che, pur avendo intrapreso l’attività e presentato la pratica camerale, non risultano ancora iscritti alle rispettive gestioni Ago dell’INPS come prescritto dall’articolo 28 del Decreto Cura Italia.

Per questi ultimi, la mancata immediata iscrizione dipendente dai ritardi operativi non dovrebbe essere preclusiva del diritto, vedremo nei prossimi giorni il comportamento dell’ente erogante (in altri termini: poiché l’iscrizione decorrerebbe a ritroso, ciò dovrebbe consentire di vedersi riconosciuto il requisito dell’avvenuta iscrizione).

Anche la querelle dei professionisti iscritti alle casse di previdenza professionali, ai quali è stato riservato un meccanismo di accesso e di presentazione delle domande distinto e separato rispetto agli iscritti alle gestioni INPS, si è di fatto chiusa.

Il fatto che per i professionisti iscritti agli albi professionali sembrava essere consentito presentare la domanda pur essendo contemporaneamente dipendenti è stato successivamente risolto dal Decreto Liquidità.

L’articolo 34 del decreto legge 23/2020, intendendo chiarire il perimetro dell’intervento delle casse autonome professionali, indica quali professionisti beneficiari i “non pensionati e iscritti in via esclusiva” come specificato nella relazione tecnica di accompagnamento, iscritti agli enti di previdenza autonoma.

Viene così di fatto ribadito il contenuto del decreto interministeriale a firma Catalfo e Gualtieri de 28 marzo scorso, che già prevedeva all’articolo 3 che il richiedente non dovesse essere titolare di pensione e non dovesse aver presentato domande presso altri enti previdenziali, limitando già ad un’unica possibilità la richiesta dell’indennità.

Bonus 800 euro con il decreto di aprile? Forse dipenderà dall’esito del Consiglio UE

Siamo ora in attesa del cd “decreto aprile” per avere un riscontro certo alle prime notizie trapelate in ordine alla corresponsione per i mesi successivi a marzo.

Si ipotizza l’erogazione anche per i mesi di competenza aprile e maggio di un bonus INPS pari ad 800 euro, senza la necessità di dover ripresentare la domanda.

Molto probabilmente dovremo attendere ancora una settimana, almeno fino a dopo il prossimo appuntamento in ambito UE, all’esito del quale il Governo potrà comprendere il perimetro dello spazio di manovra entro il quale muoversi. (fonte:informazionefiscale.it)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *