Bonus 600 euro anche ai soci di Snc e Srl: i chiarimenti del MEF
Bonus di 600 euro anche per i soci lavoratori di società di persone e capitali, Snc e Srl: i chiarimenti arrivano dal MEF che con le FAQ sul Decreto Cura Italia chiarisce il perimetro dei beneficiari dell’indennità una tantum prevista per il mese di marzo.
Bonus di 600 euro anche ai soci di società di persone o capitali: è il MEF a fornire alcuni utili chiarimenti sulle novità previste dal Decreto Cura Italia.
Con le FAQ messe a disposizione sul portale istituzionale, il Ministero dell’Economia scioglie alcuni dei dubbi sollevati dai lavoratori autonomi.
Anche i soci di Srl o Snc, seppur non classificabili come lavoratori autonomi in quanto svolgono l’attività in forma societaria, potranno fare domanda per beneficiare del bonus una tantum di 600 euro.
L’indennizzo, previsto attualmente per il solo mese di marzo, potrà essere richiesto accedendo al portale INPS. Entro la fine del mese partirà la fase di presentazione delle domande, che saranno valutate in ordine cronologico e fino ad esaurimento delle risorse stanziate.
Bonus 600 euro anche ai soci di Snc e Srl: i chiarimenti del MEF
I soci di società di persone o di capitali che per obbligo di legge devono iscriversi alle gestioni speciali dell’Ago, (non classificabili come lavoratori autonomi perché svolgono l’attività in forma societaria) sono tra i destinatari dell’indennità di 600 euro per il mese di marzo? E in caso di risposta affermativa, i 600 euro sono da riconoscere a tutti i soci?
Alla domanda il MEF risponde in maniera affermativa. Come riportato nelle FAQ disponibili online, se i singoli soci sono iscritti alle Gestioni INPS potranno fare domanda per il bonus di 600 euro.
L’indennità una tantum di 600 euro è personale e non attribuibile alla società in quanto tale. Il diritto a fare domanda si estende quindi anche ai soci di Srl o Snc iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago per via di un obbligo legislativo.
Bonus 600 euro anche ai soci di Snc e Srl: una prima apertura anche dall’INPS
Sebbene siano stati diversi i dubbi sollevati circa i requisiti d’accesso al bonus di 600 euro e la possibilità di fare domanda anche per i soci, non direttamente titolari di partita IVA, un primo chiarimento era già contenuto nel messaggio INPS n. 1288 del 20 marzo 2020.
In merito al bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi, ed in riferimento agli iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago, venivano inclusi nell’elenco dei destinatari gli iscritti alla gestione:
- artigiani,
- commercianti,
- coltivatori diretti, coloni e mezzadri.
Resta ferma l’esclusione per i titolari di pensione diretta e per gli iscritti ad enti di previdenza privati.
Lo stesso messaggio dell’INPS estende in via interpretativa l’accesso al bonus di 600 euro anche ai partecipanti a studi associati o società semplici non titolari di partita IVA che esercitano un’attività di lavoro autonomo che comporta l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata INPS.
Il chiarimento esplicito del MEF fornisce un’ulteriore conferma dell’interpretazione estensiva circa i beneficiari del bonus di 600 euro. I soci di società di persone o capitali, anche se non titolari di partita IVA, potranno fare domanda per l’indennità una tantum.
Restano invece esclusi gli agenti di commercio che, considerando l’obbligo di versamento del contributo Enasarco, rientrano tra i beneficiari del reddito di ultima istanza. In tal caso si attende un decreto ministeriale ad hoc, da adottare in coordinamento con le Casse di categoria, per la definizione di requisiti e modalità di presentazione della domanda. (fonte:informazionefiscale.it)