Casa in comodato d’uso, per la riduzione IMU-TASI basta un fax
Per la riduzione di Imu e Tasi sulla casa in comodato d’uso gratuito basta trasmettere una dichiarazione sostitutiva di atto notorio tramite fax al Comune. Questo il principio stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 8627/2019.
Cadono i formalismi sulla comunicazione necessaria per la riduzione Imu e Tasi sulla casa in comodato.
Un importante passo avanti per la semplificazione degli adempimenti necessari per fruire dell’agevolazione arriva dalla Corte di Cassazione, con il principio stabilito nella sentenza n. 8627 del 28 marzo 2019.
L’invio tramite fax di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio può sostituire l’obbligo di comunicazione tramite i moduli predisposti dal Comune. Si tratta di dichiarazioni equipollenti ai fini dell’applicazione della riduzione di Imu e Tasi sulla casa concessa in comodato d’uso gratuito.
Non conta la forma, ma il principio di collaborazione e buona fede che, ricorda la Cassazione, deve improntare i rapporti tra ente impositore e contribuente.
Casa in comodato d’uso, per la riduzione IMU-TASI basta un fax
Al centro della vicenda vi è un avviso di accertamento relativo all’ICIrecapitato dal Comune di Roma per l’anno 2004 ad una contribuente, avente ad oggetto anche il mancato riconoscimento della riduzione dell’aliquota Imu e Tasi per la casa concessa in comodato d’uso gratuito ai figli.
Alla base dell’accertamento vi era il mancato rispetto delle modalità di comunicazione stabilite dal Regolamento comunale: per beneficiare dell’aliquota agevolata era necessario presentare, entro il mese di giugno dell’anno successivo a quello d’imposta, una comunicazione utilizzando i moduli predisposti dal Comune.
Quanto sostenuto dal Comune era che la comunicazione inviata a mezzo faxdalla contribuente non avesse alcuna valenza probatoria ai fini dell’applicazione dell’agevolazione prevista per gli immobili in comodato d’uso gratuito.
Un’interpretazione che la Cassazione con la sentenza n. 8627 (allegata in fondo al paragrafo) ribalta: “La sentenza della CTR attribuisce erroneamente rilievo dirimente alla circostanza che la comunicazione, con allegate dichiarazioni sostitutive di atto notorio, pacificamente inviata dalla contribuente all’ente impositore a mezzo fax, sarebbe priva di rilievo giuridico, prevedendo il Regolamento apposita comunicazione, su modello predisposto dal Comune, per l’applicazione di aliquote ridotte e delle ulteriori detrazioni.”
L’invio tramite fax di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio è sufficiente per comunicare all’ente locale la volontà della contribuente.
Alla base di quanto stabilito dalla Cassazione vi è un principio che passa spesso in secondo piano, ovvero quanto previsto dallo Statuto del Contribuente in merito alla collaborazione e alla buona fede che dovrebbe regolare il rapporto tra ente impositore e contribuente.
Riduzione Imu Tasi per la casa in comodato: i requisiti previsti
A tal proposito è utile riepilogare chi ha diritto alla riduzione Imu e Tasi per gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito, agevolazione che consiste nello sconto del 50% della base imponibile.
L’agevolazione si applica in caso di comodato tra parenti in linea retta entro il primo grado, ad esempio tra genitori e figli e solamente nel caso in cui sia stato stipulato e registrato un contratto di comodato d’uso.
La registrazione è quindi uno degli adempimenti necessari per fruire dell’agevolazione, alla quale segue l’obbligo di comunicazione al Comune che, così come stabilito dalla Cassazione, assume natura flessibile.
Si ricorda infine che proprio in merito ai contratti di comodato d’uso, la Legge di Bilancio 2019 ha esteso l’agevolazione Imu e Tasi anche al coniuge del comodatario defunto, ma soltanto qualora siano presenti figli minori. (fonte: informazionefiscale.it)